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Revoca del reddito di cittadinanza, cosa cambia nel 2022

La legge di bilancio ha approvato definitivamente nuove norme anche per il reddito di cittadinanza: ecco cosa cambia nel 2022

(Pixabay)

La legge di bilancio approvata lo scorso 30 dicembre indica come saranno spesi a grandi linee i soldi delle tasse degli italiani nel corso del 2022. Tra i provvedimenti confermati c’è il reddito di cittadinanza, strumento di sostegno alla povertà. Sono circa 3 milioni gli italiani che hanno usufruito del sostegno nel 2020 con oltre 1 milione di famiglie. Il reddito è stato confermato ma è soggetto a delle modifiche.

Reddito, cosa cambia

(Pixabay)

La prima novità riguarda la riduzione di 5 euro al mese e per ogni mensilità del reddito percepito a partire da un rifiuto di una proposta di lavoro congrua. Inoltre, altra novità riguarda le condizioni di revoca. Al secondo rifiuto consecutivo di una proposta di lavoro ritenuta congrua, infatti, il reddito di cittadinanza sarà revocato. Inoltre, cambia anche la congruità. La prima proposta di lavoro viene ritenuta congrua se arriva da una distanza che deve rientrare negli 80 km e non più 100 come in passato.

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Inoltre, la seconda proposta è ritenuta congrua se arriva da qualsiasi luogo del territorio nazionale. E’ previsto, inoltre, il passaggio settimanale presso il centro per l’impiego di riferimento da parte del beneficiario del reddito per fare il punto della situazione. Si tratta di verificare mensilmente con il centro di riferimento a che punta si trova la ricerca del lavoro e come prosegue l’attuazione del Patto per l’inclusione sociale già previsti dalla norma che regola il sostegno in precedenza.

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Sull’inserimento al lavoro se ne occuperanno anche le agenzie per il lavoro e non più esclusivamente il centro per l’impiego. Maggiori controlli saranno poi effettuati con percettori del reddito che possiedono beni all’estero attraverso lo scambio di dati. Infine, i comuni saranno invitati ad usufruire, come era già possono da tempo, dei beneficiari del reddito per progetti di pubblica utilità.

Pubblicato da
Marcello Pelillo