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Condono fiscale, l’OCSE boccia la misura del decreto Sostegni

L’OCSE, in un lungo documento, invia suggerimenti su come migliorare la situazione tributaria italiana. La compliance deve sostituire il condono fiscale

(pixabay)

Il condono fiscale, cavallo di battaglia del decreto Sostegni, provvedimento normativo arrivato poco dopo l’insediamento del nuovo governo Draghi, il 31 ottobre sperimenterà gli effetti disposti sulla carta. In questa data, migliaia di cartelle esattoriali inevase verranno cancellate in un colpo solo. Si tratta delle pendenze fiscali relative al periodo 2000-2010 di valore non superiore a 5.000 euro, e con intestatario in possesso di reddito non superiore ai 30.000 euro.

L’OCSE, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha condotto degli studi riguardanti la situazione italiana. Dal documento prodotto, emerge che il condono fiscale non è stata una mossa adeguata, specialmente in prospettiva futura:

Sarebbe opportuno evitare la reiterazione di condoni fiscali perché minano il sistema di riscossione delle imposte. Le ricorrenti iniziative di condono fiscale o remissione di debiti fiscali […] impongono un costo elevato ai contribuenti adempienti e riducono gli incentivi al rispetto delle leggi, quale che sia il tasso sanzionatorio poi applicato.”

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La compliance deve sostituire il condono fiscale

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A parere dell’OCSE, un buon modo per instaurare la pace con i contribuenti irregolari, sarebbe incentivare la compliance, ovvero l’adempimento spontaneo. Si tratta di una modalità di condurre i rapporti tributari basata sulla cooperazione e non sulla sanzione.

In sintesi la compliance include la possibilità per il contribuente di modificare le irregolarità sulla propria dichiarazione dei redditi, autodenunciando eventuali evasioni, ma senza incorrere in conseguenze legali.

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Inoltre, per risolvere il problema di riempire le casse pubbliche, l’OCSE suggerisce di puntare sulle tasse sui consumi e diminuire quelle sul lavoro. Da statistiche recenti emerge che questo tipo di politica è favorevole alla crescita economica del paese.

Pubblicato da
Giulia Borraccino