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Esportazioni Made in Italy in crisi, aumenta il costo dei trasporti su noli marittimi e container via mare

L’ultimo studio di Coldiretti rimarca le difficoltà del Made in Italy, che si ritrova a scontare costi di esportazioni superiori alla maggior parte delle nazioni avanzate

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Le esportazioni del comparto agro alimentare del Made in Italy sono in forte difficoltà a causa dell’aumento dei costi relativi ai noli marittimi e dei container trasportati via mare.

Lo ha certificato un report della Coldiretti che parla “della punta dell’iceberg di una situazione di tensione nei trasporti mondiali provocata dall’emergenza Covid che rischia di cambiare la mappa del commercio internazionale”. Una situazione che già adesso ha prodotto come diretta conseguenza un calo della competitività del nostro paese che si ritrova adesso a scontare un costo medio per chilometri dei trasporti di 1,12 euro, il più alto tra le nazioni occidentali avanzate. Basti solo pensare che al momento in Francia lo stesso costo è pari a 1,08 euro. Ancora più grande il distacco se si guarda alle realtà produttive dell’est Europa, con la Lettonia che registra un prezzo di 0,60 euro per ogni chilometro percorso.

Evidente dunque la forte difficoltà per chi opera in Italia di poter fornire un prezzo realmente concorrenziale sulle merci esportate. Non è un caso d’altronde che l’ultima classifica mondiale, redatta da Global Competitiveness Report, che si occupa di analizzare a valutare la competitività industriale delle nazioni di tutto il mondo, colloca l’Italia al 30esimo posto. Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha commentato il nuovo report dell’associazione sottolineando l’importanza che assume il Pnrr per il nostro paese, alla luce di questi dati: “Bisogna agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le opere che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma pure con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Si tratta di una mancanza che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge proprio il maggior costo della bolletta logistica legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci”.

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