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Tutto il mondo è in una situazione di crisi climatica, il rapporto Ipcc lancia l’allarme

Il riscaldamento climatico ha raggiunto livelli insostenibili. Le istituzioni mondiali si dichiarano intenzionate ad invertire il corso inarrestabile dell’aumento della CO2 nell’aria

(pixabay)

“Si deve suonare una campana a morto per il carbone e i combustibili fossili, prima che distruggano il nostro pianeta”. Con questa dichiarazione Antonio Guterres, Direttore Generale dell’Onu, annuncia il proposito di segnare una netta cesura con il passato. Da questo momento in poi la teoria, già ampiamente documentata, deve lasciare il passo all’azione, e subito. Non è più il tempo di indugiare. Il rapporto 2021 dell’Ipcc sui cambiamenti climatici non consente più di un’interpretazione: le emissioni di gas serra devono essere interrotte, pena la salute dell’essere umano.

Durante i lockdown si è rilevato un abbassamento dell’anidride carbonica nell’aria del 7%. Ma questo dato, vantaggioso per la respirabilità dell’aria, non ha inciso minimamente sull’incessante progredire dell’innalzamento della temperatura globale. Gli esperti dell’Ipcc spiegano che “mentre la riduzione delle emissioni dei principali inquinanti, che permangono in atmosfera per alcuni giorni o, al massimo, per alcuni mesi, ha un rapido effetto sulla loro concentrazione con un considerevole beneficio sulla salute umana e sull’ambiente in generale, al contrario, per contrastare il riscaldamento climatico sono necessarie riduzioni della concentrazione di Co2, che permane in atmosfera per centinaia di anni, e degli altri gas serra che siano sostenute nel tempo e di grossa entità fino alla completa decarbonizzazione”.

Le conseguenze del riscaldamento globale sono ravvisabili ad occhio nudo. L’innalzamento del livello del mare, le estati sempre più calde, lo scioglimento dei ghiacciai, sono tutti fattori generati dal cambiamento climatico, che se non arginato in tempo, potrebbe aumentare notevolmente la possibilità di continui disastri naturali.

Le istituzioni si dichiarano pronte ad agire nel contrasto della crisi climatica. Gli obiettivi internazionali sono principalmente basati sulla decarbonizzazione dell’economia entro il 2030. Ma per far ciò, è necessario costituire il prima possibile delle strategie alternative efficaci e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla riduzione dei consumi inquinanti. Gli intenti sono chiari, meno lo sono i passi per raggiungere l’obiettivo condiviso.

Per far sì che le intenzioni delle nazioni non rimangano dei propositi populisti legati alla carta, è necessario “essere coraggiosi e prendere decisioni basate sulle prove scientifiche fornite in questi rapporti. Possiamo ancora evitare le peggiori conseguenze, ma non se continuiamo come oggi, e non senza trattare la crisi come una crisi” – Greta Thunberg, Instagram -.

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Pubblicato da
Giulia Borraccino