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Rimborso spese sanitarie, cosa succede a chi paga in contanti? Si perde la detrazione?

Rimborso spese sanitarie: cosa succede a chi effettua delle spese mediche con la modalità in contanti? La risposta dell’Agenzia delle Entrate

Vetrina farmacia (Foto Pixabay)

Uno dei temi più sentiti e discussi in merito al rimborso per le spese sanitarie riguarda il pagamento effettuato in contanti. Soprattutto in un momento difficile per il paese, dove sempre più famiglie si ritrovano in condizioni di difficoltà economiche e costrette a chiedere aiuti per fronteggiare alcune evenienze vitali. Una di queste è proprio quella dell’acquisto di farmaci e prodotti sanitari per motivi di salute.

Il governo con la Legge di Bilancio si è mostrato sensibile di fronte a questa richiesta dei cittadini. Dando la possibilità di detrarre le spese sanitarie o chiederne il rimborso. Ma la confusione e le apprensioni sono arrivate a partire dallo scorso anno con l’introduzione del cashback e la possibilità di detrarre le spese solo se il pagamento viene effettuate con strumenti tracciabili. Escludendo quindi la possibilità di pagare in contanti.

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La regola vale anche per gli acquisti di prodotti sanitari? Questo l’interrogativo che si stanno ponendo milioni di italiani, spaventati di fronte a questa ipotesi. Ma proviamo a fare chiarezza sull’argomento.

Rimborso spese sanitarie: cosa succede in caso di pagamento in contanti?

Farmaci (Foto Pixabay)

Il tema dei rimborsi (o la detrazione) delle spese sanitarie resta di estrema attualità, soprattutto in un periodo critico come quello che stiamo vivendo. In merito al quesito che si pongono in tanti la risposta da parte del governo è chiara. E la si può trovare nella Legge di Bilancio 2020 che al comma 680 precisa che ci sono delle eccezioni al pagamento tracciabile.

Una di queste riguarda proprio quelle per le spese sanitarie che possono essere effettuate anche in contanti. In questo caso non si perde la possibilità a ricevere la detrazione anche per spese effettuate da strutture sanitarie provate ma accreditate al SSN. In questo caso è ammessa la detrazione nel 730.

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Anche l’Agenzia delle Entrate è entrata nel merito di questo dibattito con la risposta n.158/2021 che conferma quanto detto sopra. La detrazione resta valida per tutte le strutture anche private accreditate tramite il SSN. In merito al rimborso cashback invece si precisa che il pagamento dovrà essere effettuato con mezzi tracciabili. Con il chiaro obiettivo di ridurre al massimo il pagamento in contanti.

Pubblicato da
CarmeloG