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Con l’avvento della pandemia, adescare un minore su internet è più facile

Parlano la loro lingua, aprono profili social apparentemente innocui e sanno come ammaliarli. 

Il problema del “grooming”, ovvero dell’adescamento di minori online, si è aggravato ulteriormente durante la pandemia. D’altronde, essere adolescenti in questo periodo storico significa sempre più spesso rassegnarsi ad avere il proprio computer come unico amico.

E infatti, 3 bambini su 10 tra i 9 ed i 10 anni hanno un profilo Tik Tok; 1 su 10 è su Instagram; 1 su 10 ha un proprio canale Youtube.

Più tempo i minori passano su internet e maggiore è il rischio di essere irretiti.

E’ un’equazione semplice da fare, ma non da risolvere.

L’introduzione della didattica a distanza e la socialità interamente virtuale hanno moltiplicato le occasioni per i bambini di utilizzo della tecnologia. Il controllo da parte dei genitori può essere dissolto facilmente nella pletora di chat e gruppi su whatsapp.

Gli adescatori sono abili e scaltri. Aprono profili apparentemente innocui. Parlano la lingua dei bambini e comunicano con loro tramite interessi comuni alla propria età. Spesso i minori vengono circuiti sui videogiochi, utilizzati maggiormente dai maschi. Tutti gli espedienti sono utili per contattare il bambino, conquistare la sua fiducia e poi invitarlo a spostare la conversazione su canali privati.

A quel punto la manipolazione è già iniziata. Instaurando un filo diretto con il bambino l’adescatore può avanzare richieste, mascherandole con il gioco o la sfida.

I bambini generalmente si vergognano di raccontare l’accaduto a genitori o ad adulti di riferimento, ed il “gioco” può andare avanti per molto tempo, compromettendo l’integrità psichica del minore.

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Un progetto di prevenzione al grooming è stato finanziato da google.org. Si chiama “Tanto non ci casco. Caccia a chi ti inganna in rete” e coinvolge 12 scuole italiane; è rivolto a bambini, genitori, insegnanti e nonni. E’ un gioco interattivo virtuale, suddiviso in quattro sezioni: giochi online, chat, selfie, compiti e ricerche online. Scopo del gioco: trovare l’adescatore e smascherarlo.

Questa simulazione è utile a bambini e genitori per acquisire strumenti utili a riconoscere l’adescatore. Nel gioco è previsto il superamento di vari livelli, al termine dei quali vengono date spiegazioni sul perché eseguire o meno una certa azione. I bambini imparano le regole e riescono ad applicarle anche in rete.

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La prevenzione è uno strumento sempre utile, a maggior ragione quando si parla di bambini, con le loro fragili identità che rischiano di essere seriamente intaccate. “Il più sicuro ma più difficil mezzo di prevenire i delitti si è di perfezionare l’educazione.” Cesare Beccaria lo sapeva.

Pubblicato da
Giulia Borraccino