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Bambini e pubblicità in Rete, arriva un nuovo Regolamento

Con il nuovo Regolamento dello Iap, Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria, cambiano le regole del rapporto tra bambini e pubblicità in Rete. In particolare, il Regolamento modifica e chiarisce come deve svolgersi la comunicazione riguardo bevande e prodotti alimentari destinati ai bambini.

Bambini e pubblicità in Rete, arriva un nuovo Regolamento (foto: Pixabay)

Il nuovo Regolamento dello Iap, entrato in vigore il 9 febbraio scorso, detta nuove regole sul modo in cui i messaggi commerciali in Rete devono rivolgersi ai ragazzi e ai bambini.

Esiste già una direttiva europea, la 1808/2018, ma l’Italia non l’ha ancora recepita. Questo nuovo Regolamento compie comunque un passo nella direzione di una maggior tutale dei minori quando si trovano esposti a contenuti pubblicitari in Rete.

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Bambini, pubblicità e messaggi errati

Bambini e pubblicità in Rete, arriva un nuovo Regolamento (foto: Pixabay)

Scopo principale del Regolamento è la salvaguardia dei bambini al di sotto dei 12 anni di età. Oggetto delle normative sono le pubblicità di bevande gassate, ricche di zucchero e gli alimenti confezionati ricchi di sale o, di nuovo, di zucchero. Questo per far sì che i bambini non vengano esposti a messaggi fuorvianti che possano generare poi comportamenti e scelte alimentari non sani.

Il regolamento prende in considerazione tutte le forme di pubblicità online e chiarisce che i messaggi pubblicitari non devono fornire informazioni non veritiere o usare un linguaggio estremo soprattutto per la descrizione degli ingredienti, nell’indicazione di prezzo o della gratuità del prodotto, sui valori nutrizionali. In più, la pubblicità non deve in alcun modo sminuire il valore degli educatori e dei genitori come punto di  riferimento per le scelte alimentari. Vanno, invece, incoraggiati i messaggi legati a una vita sana e alla promozione dell’attività fisica, non mostrando, per esempio, bambini che consumano i prodotti commercializzati seduti davanti a uno schermo.

Nei messaggi pubblicitari, dice sempre il nuovo Regolamento, non si deve indurre il bambino a credere che il consumo o il mancato consumo di un prodotto possa influire sui suoi rapporti sociali e deve esserci sempre una base scientifica.

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Il nuovo Regolamento, quindi, cerca di tutelare ancora di più i bambini che soprattutto in questo periodo passano molto tempo in casa esposti a messaggi pubblicitari più o meno mascherati.

Pubblicato da
Valeria Poropat