Mia, il nuovo reddito di cittadinanza svantaggia le donne

Il ministro del lavoro ha presentato una prima bozza della normativa che sostituirà il reddito di cittadinanza

Nuovo reddito di cittadinanza in arrivo (Adobe) – Consumatore.com

Il nuovo reddito di cittadinanza è pronto per essere sistemato dal legislatore e partire già a settembre. Si tratta di un anticipo rispetto al termine dato alla ministra Calderone che avrebbe duvuto preparare il tutto in tempo per l’inizio del 2024, ossia il nuovo anno. Si chiamerà Mia e sostanzialmente riduce l’esborso dello Stato accorciando la platea di beneficiari rispetto al reddito di cittadinanza.

Infatti, il nuovo reddito prevede un tetto massimo Isee che scende da oltre 9.000 euro attuali a 7.200 euro. Inoltre è previsto un taglio per i cosiddetti occupabili della misura base da 500 euro a 375 euro. Al momento, quindi, a parte il nome il nuovo reddito riduce semplicemente l’introito statale per il sostegno alla povertà.

Mia, il nuovo reddito taglia le donne dall’inclusione

Nuovo reddito di cittadinanza in arrivo (Adobe) – Consumatore.com

Non si intravedono, al momento, le forme di politica attiva che sono enunciate anche nel nome stesso della misura. Infatti, Mia sta per Misure di inclusione attiva. Tuttavia, c’è tempo per preparare delle misure di politica attiva visto che la bozza del provvedimento è arrivata comunque in anticipo.

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Tuttavia, non mancano già alcuni nodi in merito a quella che sarà la fase più importante della normativa, ossia l’inserimento e la formazione che riguardano appunto le politiche attive del lavoro. Infatti, la norma premia sotto questo profilo soltanto i cosiddetti occupabili mentre le donne con figli minori non sono considerate parte di questo progetto di inclusione.

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Infatti, uno degli ex componenti del consiglio di amministrazione di Anpal servizi, Cristina Tajani, ha sollevato a Repubblica delle perlessità in tal senso. Secondo la dirigente sono considerati occupabili i single mentre coloro che hanno figli a carico no puntando soprattutto le sue osservazioni sulle donne con figli a carico che percepiscono il sussidio. Gli occupabili sono persone tra 18 e 59 anni senza persone a carico.