Cartelle esattoriali, ancora in bilico i debiti con i Comuni

Il decreto Milleproroghe è in fase di approvazione in parlamento. Si lavora per prorogare alcuni provvedimenti o alzune scadenze tra cui le cartelle

Tasse ( Adobe) – Consumatore.com

E’ in corso di approvazione il decreto Milleprorghe. Infatti, si tratta di un decreto che per prassi viene utilizzato dal parlamento per prorogare provvedimenti che si avvicinano alla scadenza. Tra i vari punti toccati dal governo c’è anche una decisione che rigaurda le cartelle esattoriali.

Infatti, su questo punto la legge di bilancio dle 2023 era intervenuta con un condono per le cartelle che vanno dal 2000 al 2015 fino agli importi di 1.000 euro. Inoltre, per tutti gli altri debiti con il fisco notificati fino al 30 giugno 2022 è possibile chiedere e ottenere lo stralcio di interessi e sanzioni.

Cartelle esattoriali, i comuni possono decidere entor marzo

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Tuttavia, quando le cartelle esattoriali contengono tasse dovute ai comuni, saranno questi ultimi a decidere se adeguarsi o meno alla legge di bilancio. Il tutto è motivato dal fatto che vige in Italia l’autonomia finanziaria degli enti locali. Per questo fattore, saranno le amministrazioni a decidere in base alle condizioni del bilancio.

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Tuttavia, all’inizio erano sttai dati pochi giorni ai comuni per decidere se adeguarsi o meno. Essendfo una scelta da votare in cosiglio comunale i tempi si sono mostrati ristretti. Così, inizialmente c’era stata una proroga a fine febbraio. Il decreto Milleproroghe allunga i tempi di scadenza al 31 marzo.

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Ciò significa che coloro che hanno debiti con il fisco relativamente a tasse comunali, come la Tari ad esempio, dovranno attendere che il proprio comune decida cosa fare qualora nonj lo abbia già fatto. Si ricorda che in diverse gradi città come Roma e Milano le amministrazioni non hanno aderito.

Il condono voluto dal governo non è stato visto di buon grado da tutte le amministrazioni locali perché se da un lato si può recuperare danaro, dall’altro si demotivano i cittadini che pagano regolarmente. Si rischia di innescare un meccanismo vizioso in cui si può tentare di non pagare un tributo in attesa del prossimo condono.