Pensioni Inps, il calendario dei pagamenti di marzo

I pensionati attendono già l’assegno del mese di marzo. E’ già noto il calendario per il ritiro dell’assegno alle Poste

Pensioni, calendario Poste Italiane di marzo (Adobe) – Consumatore.com

I pensionati attendono il ritiro della pensione relativa al mese di marzo. L’inflazone ha ridotto ancor di più il potere di acquisto dei redditi fissi e la situazione in continua evoluzione dei prezzi compromette la gestione mensile del reddito. Intanto è stato definito il calendario di ritiro dell’assegno della pensione previsto da Poste Italiane.

Infatti, come ogni mese, per coloro che ritirano la pensione presso gli sportelli degli uffici postali è previsto un calendario organizzato in base alle iniziali dei cognomi dei destinatari dell’assegno della pensione. Il riferimento riguarda soltanto il ritiro della pensione alle poste. Invece, per quanto riguarda il ritiro presso gli sportelli bancari, i bancomat vale sempre il primo giorno bancabile del mese che esclude i giorni festivi bancari il sabato e la domenica.

Pensioni, il calendario di Poste Italiane

Pensioni, calendario Poste Italiane di marzo (Adobe) – Consumatore.com

Per quanto riguarda questo ultimo caso, la pensione di marzo potrà essere prelevata da mercoledì 1 marzo. Invece, per coloro che non vogliono attendere il calendario ed hanno un conto postale possono ritirare la pensione  presso i postamat, ossia i bancomat delle poste. Per quanto riguarda, invece, coloro che dovranno ritirare presso gli sportelli degli uffici postali la propria pensione del mese di marzo questo è il calendario delle poste:

Leggi anche: Bollette, i rischi del trucco del termosifone

  • mercoledì 1° marzo, dalla A alla B
  • giovedì 2 marzo, dalla C alla D
  • venerdì 3 marzo, dalla E alla K
  • sabato 4 marzo, dalla L alla O
  • lunedì 6 marzo, dalla P alla R
  • martedì 7 marzo, dalla S alla Z.

Leggi anche: Buste paga, a febbraio nuovo bonus di 200 euro a questi lavoratori

Le pensioni di marzo sarannorivalutate anche per coloro che percepiscono assegni che vanno oltre 2.101,52 al mese. Per costoro sarà accredito anche la somma relativa agli arretrati che si riferiscono alle rivaliutazioni non percepite a gennaio e febbraio. Le pensioni sotto la suddetta soglia mensile, invece, sono state già rivalutate da gennaio del 2023.