Reddito di cittadinanza, quante sono le domande bocciate

Sono tantissime le domande respinte o decadute nel corso del primo triennio di introduzione della misura a sostegno della povertà

Reddito di cittadinanza, 2 milioni dfi domande bocciate ( Adobe) – Consumatore.com

Il reddito di cittadinanza è la misura di sostegno alla povertà introdotta nel 2019 in sostituzione del Rei, il reddito di inclusione. Si tratta di una misura molto discussa in Italia e diventata motivo di contrapposizione politica. Nel 2024 la misura sarà abolita e sostituita con una nuova che è ancora tutta da scoprire.

Nel frattempo per il 2023 non tutti gli attuali percettori riceveranno il sussidio per tutto l’anno. Infatti, i cosiddetti occupabili incasseranno la ricarica della carta per sette mesi, superati i quali non avranno sussidi. Si tratta di persone tra 18 e 59 anni che non hanno figli minori o fragili o over 60 a carico.

Reddito, 2 milioni di richieste bocciate

Reddito di cittadinanza, 2 milioni dfi domande bocciate ( Adobe) – Consumatore.com

Nel frattempo sono stati diffusi i numeri del triennio 2019/2022 sul reddito di cittadinanza. Dallo studio diffuso dalla Corte dei Conti è emerso che sono state circa 2 milioni le domande del reddito di cittadinanza bocciate o decadute. Quello che è emerso secondo la corte è la questione dei controlli.

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Infatti il procuratore della Corte dei Conti ha parlato di carenze e gravi negligenze nei controlli da parte di funzionari pubblici.  Intanto a Roma, Napoli e Palermo nascono i primi comitati a difesa dei percettori del reddito che, a breve, perderanno il sussidio. I comitati nascono su iniziativa di un sindacato e civolge associazioni e studenti intenti a dare sostegno e a consegnare un riferimento assistenziale ai percettori del reddito.

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Nel frattempo sul fronte politico si infiamma la discussione sulla mancanza di organizzaizone di formazione per i percettori che tra pochi mesi perderanno il reddito. Al momento non c’è traccia di alcuna norma in merito e due dei sette mesi di percezione sono già in procinto di passare senza che le istituzioni abbiano al momento dato il via al programma di inserimento al lavoro degli occupabili. Infatti, febbraio è ormai inoltrato.