Assegno Unico, pagamenti più ricchi a febbraio: la data

In arrivo pagamenti più ricchi a febbraio per i percettori dell’assegno unico e universile per i figli a carico

Assegno unico e universale, pagamenti di febbraio più ricchi (Adobe) – Consumatore.com

In arrivo pagamenti più interessanti per quanto rigu8arda il mese di febbraio per i percettori dell’assegno unico e unoversale. L’assegno unico sostituisce da un anno, ormai, l’assegno familiare per quanto riguarda i figli a carico. Il passaggio alla nuova misura ha premiato famiglie con più figli ed ha allargato la fascia dei percettori anche ai genitori che lavorano autonomamente, ossia senza busta paga.

Inoltre, a partire dal 2023 l’assegno unico per goni figlio aumenterà per effetto della rivalutazione degli assegni in base all’inflazione, fissata all’8,3 per cento per tutto il 2023. Inoltre, per effetto della legge di bilancio al primo anno di età del figlio l’assegno unico aumenta del 100 per cento mentre per ogni figlio a carico a partire dal quarto c’è un incremento del 50 per cento.

Assegno unico, pagamenti più ricchi in corso

Assegno unico e universale, pagamenti di febbraio più ricchi (Adobe) – Consumatore.com

Tuttavia, i pagamenti più sostanziosi che sono in corso per il mese di febbraio non riguardano le maggiorazioni dovute a rivalutazione o legge di bilancio 2023. Infatti, si tratta degli arretrati del mese di novembre, dicembre e gennaio che alcuni percettori attendono. La notizia è che i pagamenti sono in corso a partire dal 10 febbraio.

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I percettori dovrebbero trovarsi gli assegni arretrati cumulati ed avere un ricco introito a febbraio. Per l’assegno unico e universale si ricorda che entro il 28 febbraio è necessario inviare l’Isee aggiornato del 2023, che si riferisce quindi ai redditi e alla situazione patrimoniale del 2021.

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Infatti, la mancata spedizione all’Inps dell’Isee aggiornato ha come effetto il pagamento dell’assegno nela misura minima prevista per ogni figlio, ossia 50 euro mensili. Il tutto perché in assenza di dichiarazione patrimoniale l’Inps, ente erogatore, presuppone il valore massimo di Isee. L’invio in ritardo costringerà, poi, i percettori a ricevere le ulteriori somme eventuali che spettano in ritardo. La situazione migliore è quella di adeguarsi in tempo utile.