Bozza per il riordino del gioco: lotta all’illegale e nuove regole

La tutela del giocatore resta il primo punto di partenza per un vero riordino del gioco d’azzardo. Il progetto è quello di creare una forte lotta al gioco illegale e al gioco patologico, senza però registrare perdite nelle entrate erariali. Un progetto ambizioso e atteso da anni, alla base del riordino del settore dei giochi.

ministero dell'Economia e delle Finanze

Nella bozza fortemente voluta dal sottosegretario con delega ai giochi, Federico Freni (che il Governo dovrà emanare in 12/18 mesi) e inviata alla Ragioneria dello Stato da parte del MEF, si prevede un rafforzamento delle misure che tutelano il giocatore. Non solo: sono previsti anche un nuovo piano di razionalizzazione e distribuzione della rete di raccolta ed un ulteriore stretta al gioco illegale. Questo verrà combattuto strenuamente anche grazie all’impiego dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che coordinerà tutte le attività di vigilanza.

Per emanare i decreti legislativi e dar vita finalmente a una vera riforma, servirà attendere ancora un po’: l’iter impiegherà circa 12-18 mesi, da quando la bozza finirà sul tavolo di Daniele Franco, Ministro dell’Economia e delle Finanze, a quando verrà approvata. Nel frattempo, dovrà approdare prima al Consiglio dei Ministri e poi in Parlamento.

Quali sono le misure prese per rafforzare ulteriormente la tutela del consumatore?

Innanzitutto, la bozza prevede dei limiti di giocata e di vincita, oltre al rafforzamento degli strumenti di autoesclusione, attraverso un registro nazionale, come già avviene per il settore dei casinò online italiani. Inoltre, è previsto l’obbligo di formazione continua per i gestori e gli esercenti. Altre misure sono:

  • il rispetto di determinate caratteristiche per ogni locale
  • la certificazione di ogni apparecchio
  • il divieto di scommettere su sport dilettantistici per i minori di 18 anni

L’Agenzia delle Dogane e dei Monpoli avrà invece il compito di coordinare la vigilanza, attraverso una revisione dell’apparato sanzionatorio. L’evasione di imposta da giochi – per i gestori – potrebbe rappresentare un reato di rilevanza penale.

La bozza prevede inoltre di introdurre delle regole uniformi e uniche per l’intero territorio nazionale, almeno per quel che concerne l’abilitazione all’esercizio dell’offerta di giochi. Le entità regionali e comunali potranno comunque partecipare alla fase di pianificazione ed autorizzazione della distribuzione del gioco nel territorio. Inoltre, Regioni e Comuni parteciperanno al gettito anche attraverso una percentuale delle sanzioni che la polizia locale infliggerà alle sale da gioco.

Per quanto riguarda la struttura delle sale da gioco, sarà rivisto il numero massimo di apparecchi da gioco, la superficie e la separazione degli spazi e le fasce orarie di gioco.

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