Pensione anticipata per il 2021: ecco come ottenerla attraverso varie vie garantite dalle leggi italiani. Si tratta tutti di casi in cui è possibile ritirarsi prima dei 60 anni.
La pensione anticipata, domanda possibile grazie all’ultima Legge di Bilancio, è il grande obiettivo di molti italiani per questo nuovo 2021. Grazie a questo nuovo intervento, infatti, sarà possibile cessare l’attività occupazione ancor prima dei 60 anni d’età. Saranno chiaramente necessari una serie di requisiti per poter rientrare in questa categoria, ma è una meta piuttosto raggiungibile per molti lavoratori.
Innanzitutto bisogna capire qual è lo scenario pensionistico del soggetto e lo scenario contributivo maturato in questi anni. La via più semplice è recarsi presso un patronato Caf di fiducia che si occuperà della pratica del pensionamento con tanto di dritte. Ma in alternativa, qualora si volesse fare da soli, la suddetta documentazione è reperibile nella propria aria riservata dell’Inps sul sito ufficiale dell’ente.
Pensione anticipata 2021: le varie possibilità

La base di partenza per questo percorso è la pensione di vecchiaia, la quale permette la retribuzione statale a partire dai 67 anni di età qualora ci siano stati almeno 20 anni di carriera e versamenti. Ma per anticiparsi di sette anni bisogna far riferimento alle varie opzioni di quiescenza possibili grazie alle varie clausole di flessibilità.
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La pensione anticipata attraverso la legge Fornero, per esempio, è una di queste. Grazie a questa, del resto, è possibile lasciare il lavoro a qualsiasi età purché si siano collezionati almeno 42 anni e 10 mesi di versamenti. Sussiste tuttavia un’ulteriore eccezione per le donne, le quali ottengono un ulteriore anno di sconto con meta pensionistica fissata quindi a 41 anni e 10 mesi di contributi.
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Esiste inoltre un’altra via per il pensionamento anticipato, ovvero la quota 41 per i lavoratori precoci. Questi potranno accedervi purché abbiano versato almeno un anno di contributi prima del 19esimo anno di età e che rientrino nella categoria dei disoccupati di lungo termine, invalidi e lavoratori che abbiano svolte attività dure e usuranti.
Altrimenti attenti all’Opzione donna, legge che garantisce il pensionamento anticipato in caso di almeno 58 anni di età (59 qualora si trattasse di autonome) portando però al ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico con verdetto irreversibile. Infine c’è la Rita, ovvero la rendita integrativa temporanea anticipata. In questo caso serve risultare disoccupati da almeno 24 mesi per uscire prima dei 60 anni e l’assegno va maturato entro i 10 anni successivi alla data in cui è stata accettata la pratica.