Manovra esodati, brusca frenata per la nona salvaguardia: la Ragioneria di Stato boccia 14 norme stilate. Ecco cosa sta succedendo.
Nuovo punto interrogativo sulla nona salvaguardia: l’incubo per gli esodati sembrava ormai terminato, ma purtroppo non è ancora detta l’ultimissima parola. Il motivo è il seguente: la Ragioneria generale di Stato ha bocciato 14 delle norme stilate per mancanza di copertura. Il che significa che servirà una maratona in tempi da record per poter trovare una via di uscita.
Manovra esodati: stop della Ragioneria di Stato

Soluzione apportabile solo riscrivendo altri 60 modifiche in commissione Bilancio alla Camera. Praticamente quasi un terzo di tutti gli emendamenti approvati. Una situazione tutt’altro che semplice, considerando che il governo era pronto a ufficializzare il tutto con un testo da 1.150 commi. Slitta pertanto la procedura e si va dritti verso il Natale a questo punto, col testo che dovrà poi passare anche al Senato per un esame finale da realizzare in tempi rapidi.
Leggi anche: Tasse, cartelle esattoriali: arriva il maxi condono che azzera tutto
Il problema resta la variante economica, con la Ragioneria che chiede di trovare i fondi necessari affinché la misura possa essere confermata. Per quanto concerne la nona salvaguardia nel testo si legge che “comporta una maggior spesa pensionistica, così che gli esodati non siano salvaguardati ma privilegiati”. Le parti pertanto si rincontreranno in tarda serata dove ci sarà un nuovo incontro dei capigruppo per venirne a capo.
Guarda anche: Bonus Covid, Agenzia delle Entrate aggiorna modelli 730, Cu e Iva per il 2021
Per esodati – ricordiamolo – si intende tutti quei lavoratori esclusi dalla pensione a causa della legge Fornero, la quale ha cambiato modificato il sistema pensionistico italiano e le carte in regola a carriera in corso. Così questa categoria è rimasta praticamente bloccata in questo limbo con i vecchi contributi e la nuova normativa. Ora questo nuovo intervento, qualora venisse approvato, permetterebbe appunto di giungere alla pensione nel 2021 ma con i requisiti del 2011 prima della riforma Fornero.