La Corte Costituzionale ha stabilito che il prelievo sulle pensioni d’oro è legittimo a patto che l’orizzonte temporale rimanga di durata triennale.
La Corte Costituzionale ha pubblicato una sentenza in questi giorni su una questione di legittimità avanzata dal Tribunale di Milano in relazione ad alcune misure sul sistema pensionistico italiano contenute nella Legge di Bilancio del 2019.
La Corte ha stabilito che il prelievo di solidarietà sulle pensioni d’oro, varato dal governo lo scorso anno e di durata triennale rispetti il principio di ragionevolezza e solidarietà e dunque non può essere contestato. Si tratta dunque di una richiesta considerata legittima in quanto, viene spiegato nella sentenza, è stata concepita per perseguire degli obiettivi di contenimento di bilancio e risulta “costituzionalmente tollerabile”.
Anche perché, la Corte Costituzionale ha precisato in merito che viene escluso da quei provvedimenti il trattamento minimo di 100 mila euro annui. I giudici della Consulta si sono però pronunciati negativamente su una durata quinquennale della misura, dichiarando che tre anni è il giusto orizzonte temporale affinché i provvedimenti siano costituzionali.
Questa vicenda è nata nel 2018 quando nella Legge di Bilancio che il governo si accingeva a varare, vennero infatti inserite il blocco del meccanismo automatico di rivalutazione delle pensioni e un un prelievo di solidarietà per gli assegni pensionistici che superano una certa cifra.
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Legge di Bilancio 2021, le ultime novità

Il governo guidato dal premier Conte si accinge a varare la nuova Legge di Bilancio. Dalla bozza che è trapelata in questi giorni sui giornali, emergono alcune novità molto interessanti che riguardano soprattutto i lavoratori part time e le pensioni.
Da quanto si apprende, nella manovra i lavoratori a tempo parziale si vedranno riconosciuti i contributi pieni. Un provvedimento che coinvolge soltanto i dipendenti del settore privato con contratto di part time verticale in quanto nel pubblico questa disposizione esiste già.
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