L’allarme del Codacons: “Pensionati italiani non riescono a condurre vita dignitosa”. Lo afferma Carlo Rienzi dopo i nuovi dati diffusi dall’Istat.
“La stragrande maggioranza dei pensionati italiani non riesce a condurre una vita dignitosa e può considerarsi a tutti gli effetti povera, mentre aumenta il divario tra i redditi della categoria”. Questo il commento del presidente del Codacons Carlo Rienzi ai nuovi dati sulle pensioni diffusi recentemente dall’Inps.
Nel suo intervento, Rienzi ha in seguito aggiunto che “1,6 milioni di pensionati, il 10,3% del totale, ha ricevuto nel 2019 un importo mensile inferiore a 500 euro, cifra al di sotto della soglia di povertà relativa fissata dall’Istat e pari nel 2018 a 657 euro per un nucleo di un solo componente”. D’altronde, che le pensioni italiane siano tra le più basse di tutto il continente europeo non è certo un mistero.
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Pensioni, l’allarme del Codacons: il confronto con la Germania

Il confronto con la Germania è impietoso in tal senso. Se ad esempio, un pensionato italiano percepisce una mensilità pari a 1.500 euro, questi ne verserà circa 4 mila euro l’anno di tasse, mentre nella nazione tedesca, con la stessa cifra, l’importo da versare allo stato è di appena 36 euro. Una situazione insostenibile che, come denuncia il Codacons, rende i pensionati dei veri e propri “poveri” con degli importi che non garantiscono in alcun modo la possibilità di condurre una vita dignitosa e al riparo dall’indigenza.
Ma il vero tema da affrontare è l’incidenza del sistema pensionistico sulla spesa pubblica. Finché si continua a ritenere eccessivo il rapporto tra la spesa pensionistica e Pil, l’unica soluzione sarà quella di abbassare progressivamente l’importo delle prestazioni. E ai contribuenti non resterà a quel punto che rivolgersi alla previdenza privata.
Ma le pensioni sono davvero un costo insostenibile per lo Stato? Lo sono sicuramente in relazione alla teoria economica dominante in Europa. Ma è bene chiarire che questa non è l’unica possibile, e che non si può presentare come inevitabile un riforma del sistema pensionistico in cui i tagli sono l’unica soluzione “per mettere i conti apposto”.
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