Congedo di paternità 2018: come funziona e cosa è cambiato

I papà di bimbi nati dal 1 gennaio 2018 possono richiedere quattro giorni di congedo di paternità obbligatorio, a cui deve aggiungersi un ulteriore giorno di congedo facoltativo.

L’Inps ha fornito alcuni dettagli che spiegano con accuratezza il funzionamento del congedo di paternità. Il papà di un figlio nato dal 1 gennaio 2018 ha diritto al congedo obbligatorio, che è stato introdotto dalla legge di Bilancio dello scorso anno e che vale sia per i padri naturali che per quelli che hanno preso in adozione o in affido un bambino.

Il soggetto interessato dovrà avanzare richiesta al proprio datore di lavoro o all’Inps a seconda dei casi, e potrà iniziare a godere del beneficio entro il quinto mese dalla data di nascita/adozione/affidamento. Per quanto riguarda il quinto giorno di congedo, che ricordiamo essere facoltativo, il padre può usufruirne solo nel caso in cui la madre rinunci a una giornata del proprio congedo. Pertanto il quinto giorno è come dire un “bonus” che la coppia può giostrarsi come meglio crede.

Infine, un ultimo accorgimento: qualora il papà faccia richiesta nel 2018 per un figlio che gli è nato nel 2017, i giorni previsti per il congedo scendono a due, perché vale in questo caso la normativa vigente lo scorso anno.

Ma chi paga le giornate in cui il papà lavoratore si assenta dal luogo di lavoro? Ad occuparsi del 100% dell’esborso è l’Inps per le quattro giornate di congedo obbligatorio, anche se l’onere peserà inizialmente sul datore di lavoro che potrà poi rifarsi con l’Inps.